L'ANTOLOGIA DEL MARE

«Fino a non molto tempo fa – prosegue Burgio – il mare non era certo un tema a cui mi ero appassionato: nella mia pittura esso era sempre stato un fondale, mai il protagonista assoluto, cosa abbastanza strana per un isolano come me. Però mai dire mai, come dice un vecchio detto. Nel 2014 mi è arrivata una mail che mi informava di una mostra a Palermo del fotografo Ezio Ferreri. Ho stampato gli allegati e, senza guardarli, li ho messi via. Qualche giorno dopo li ho ripresi in mano e ho cominciato a scorrerli; esaminandoli sono rimasto colpito da un’immagine in particolare: un paesaggio notturno, in cui cielo e mare sembravano un tutt'uno e prendevano tutto lo spazio disponibile, trasmettendo una poesia e un senso di pace inimmaginabili. Lo scrutai a lungo e, senza accorgermene, tirai fuori una tela e cominciai a dipingere. Dopo poco tempo il quadro era fatto. Sorpreso del risultato ne feci un secondo e dopo un terzo, ed ero così stupito dei risultati che seguitai a farne altri.

Ben presto queste creazioni mi appagarono a tal punto che decisi di farne una serie che chiamai L'antologia del mare. Mi è piaciuto quel periodo. È stato come un ritorno alla mia fanciullezza o ai primi amori corsari declinati in lingue straniere? Non lo so; so soltanto che quando mi capita di avere una di tali opere tra le mani, dico a me stesso che si è trattato di uno dei momenti più belli della mia arte, in cui la mia produzione odorava tanto di poesia». Questa è la prima volta che vengono esposte.

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